Cosa fa il progetto

Le principali azioni portate avanti dal progetto sono:

  • Un’analisi comparativa con la revisione dello stato delle conoscenze sugli abusi su minori in contesti istituzionali e i loro effetti a lungo termine; il contesto legale riguardo ai termini di prescrizione; le misure di protezione e compensazione degli adulti sopravvissuti; l’eventuale ruolo riparatore della giustizia; misure specifiche relative al contesto del crimine, ecc.
  • Un archivio online con i riferimenti legislativi e a studi scientifici, che sarà pubblicato sul sito di SASCA.
  • Sviluppo di metodologie comuni per portare avanti indagini con 120 vittime, 360 stakeholders e 60 operatori di giustizia in diversi paesi.
  • Un programma sperimentale di supporto con il coinvolgimento di 180 vittime.
  • Sviluppo di linee guida con le migliori pratiche per il supporto delle vittime, diffuso tramite 1800 chiavette USB, l’edizione di 800 manuali, il sito SASCA e seminari.
  • 4 reti locali con il coinvolgimento di 30 rappresentati di stakeholder, istituzioni, professionisti e associazioni di vittime per un’esecuzione partecipativa del progetto, per creare sinergie e per costituire una rete di supporto per le vittime.
  • Raccomandazioni politiche a livello europeo per uno schema di supporto istituzionale da sottoporre a stakeholders e istituzioni europee per richiamare gli Stati membri a vigilare, prevenire la violenza nelle istituzioni e riconoscere il trauma delle vittime. Le raccomandazioni saranno presentate durante un advocacy meeting organizzato per sensibilizzare gli stakeholders e i rappresentanti delle istituzioni dell’Unione Europea sul tema degli abusi su minori in contesti istituzionali.
  • 10 eventi di formazione con la partecipazione di 60 operatori del settore della giustizia, 50 giudici, 50 avvocati, 45 professionisti sanitari, 45 operatori di servizi di supporto alle vittime e 45 assistenti sociali.
  • 4 seminari con la partecipazione di 90 assistenti sociali, 60 professionisti della protezione dei minori, 80 addetti dei servizi di supporto alle vittime, 70 professionisti sanitari, 15 autorità locali, 100 componenti del personale educativo, 15 policy maker europei.
  • 5 articoli pubblicati in riviste scientifiche.

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